Il prof 2.0 colpisce ancora. Parliamo di Alessandro D’Avenia e del suo bellissimo ultimo libro, L’arte di essere fragili che è in vetta allassifiche da fine ottobre, secondo solo a Zia Rowling con il suo Animali Fantastici e Dove trovarli.
Poco più di duecento pagine che si sono rivelate essere l’opera più amata dal pubblico italiano del’ultimo periodo. D’Avenia è già conosciuto per i suoi romanzi Bianca come il latte e Rossa come il sangue, Cose che nessuno sa e Ciò che inferno non è, tre opere diverse tra loro ma che hanno in comune il fatto di esser riusciti a coinvolgere un pubblico giovane e non solo, risultando così molto amate. Ma l’Arte di essere Fragili non è un romanzo, nemmeno un saggio, stando all’autore non è un’opera letteraria scolastica, è semplicemente un dialogo, una chiacchierata tra lui e Leopardi, uno scambio epistolare che coinvolge però anche noi lettori. Insomma non classificabile ma sicuramente da leggere.
Fondamentale è la frase che accompagna il titolo, “Come Leopardi può salvarti la vita”, che a prima lettura può sembrare un’esagerazione o forse una dicitura fin troppo utopistica ma in realtà è ciò che svela il cuore pulsante dell’opera: attraverso gli scritti del Poeta, D’Avenia attraverserà le varie fasi di vita dell’uomo e ci mostrerà come Leopardi ci abbia insegnato a vivere, a sognare, a desiderare un futuro ed a accarezzare le nostre debolezze,riconoscendole e a volte odiandole. L’intento è quello di allontanare l’Immagine di un Leopardi solitario e depresso,pessimista e sconsolato, restituendo invece al Poeta ciò che era la sua vera indole di sognatore e scrittore.
Ed è così che attraverso quattro macrocapitoli Adolescenza, Maturità, Riparazione e Morire noi percorriamo un viaggio in compagnia di due scrittori, uno del ventunesimo secolo che parla con uno dell’ottocento, e prendendo spunto dalle opere di quest’ultimo,dalle sue poesie e dalle lettere, dalle sue più famose composizioni, si analizza quello che è il mondo moderno, la realtà di cui siamo fatti e soprattutto l’evolversi dell’animo umano. D’avenia mostra d’ avere una sensibilità fuori dagli schemi, una dolcezza e padronanza dell’argomento uniche nel loro genere e ci farà riscoprire il piacere della lettura, della letteratura ma soprattutto ci farà riscoprire l’amore per Leopardi rendendogli finalmente giustizia.
Sappiate che durate i prossimi mesi D’avenia porterà nei teatri di diverse città Italiane lo spettacolo tratto da questo libro. E’ un’iniziativa gratuita voluta dallo stesso autore per far sì che fosse uno spettacolo alla portata di tutti, per il piacere di incontrarsi e dialogare insieme. Per scoprire di più sulle date ed eventuali iniziative dell’autore vi rimando alla sua pagina Facebook e il suo sito internet Prof2.0, dove lui aggiorna costantemente i suoi lettori. Negli anni ha infatti dimostrato di essere uno scrittore vicino al suo pubblico: è uno dei pochi che è riuscito a sfruttare il web senza recriminazioni, creando una vera e propria piattaforma di condivisione pulita e lineare, sincera e mai scontata. Ed è la stessa sincerità e spontaneità che traspare tra le pagine del suo libro. AlessandroD’avenia ha passione per quello che fa ed è questo che lo rende un personaggio piacevole,innovativo. E’ per molti il professore di letteratura che tutti noi avremmo voluto ma che ahimè non ci è capitato. Possiamo però godere della sua compagnia fuori dalle aule scolastiche,semplicemente passando qualche ora in compagnia delle sue storie.
Non aggiungerei altro, nessuna citazione né approfondimento, solo un consiglio: lasciatevi insegnare come essere fragili leggendo questo libro. Non ve ne pentirete. Anzi,faccio un’eccezione e vi lascio in chiusura la dedica del libro,vi sentirete chiamati in causa.
A tutti i ragazzi e a tutte le ragazze ai quali sono state spezzate le ali, prima di spiccare il volo.
A tutti gli uomini e le donne che difendono le cose fragili, perché sono le più preziose.
Alla mia famiglia, nella quale imparo ogni giorno l’arte di essere fragile.
È il libro che fa per voi, indipendentemente dalle vostre conoscenze letterarie, dalle vostre medie scolastiche o vostre esperienze letterarie. Semplicemente, Buona lettura!
– Jessica Bua –