Una rotonda sul mare
Era soltanto che il nostro amore non è stato messo mai alla prova.
Il nostro disco che suona
Se penso che non mi ami più…
Vedo gli amici ballare
E’ vero che mi guardi con occhi tutti diversi; come nelle canzoni. Dimentichi.
Occhi che in me vedevano tutto, niente, i lampi. La fretta di mettersi i vestiti e andare; la voglia di restare. Proprio tu che amavi le fughe. Ora vedono me, ma non me. Un uomo che passa, che è gentile. Ma questo che cazzo c’entra con l’amore?
Ma tu non sei qui con me
Il mio e il tuo manichino.
Amore mio
Chiamarsi ancora così, adesso, adesso che so, mi sembra un’offesa. Amore… E’ come una preghiera, come se ti supplicassi.
Dimmi se sei
Di noi ricordo la rabbia e la felicità; pazze. Tutto all’eccesso, tutto fuori misura. Una tigre, tu. E i nostri corpi – esagerati, matti – e le luci – ammalianti, inutili. Sempre tutto acceso, troppo.
Triste così come me
La magia che può dare al nostro passato la malinconia di oggi…
Dimmi se chi ci separò è sempre lì accanto a te
Il disincanto con cui vi guardo adesso. Tu, la mia tigre; e lui. Niente di più convenzionale.
Perfino i miei sogni pieni d’angoscia erano un condensato di banalità.
Se tu sei felice con lui
Il disincanto…
O rimpiangi qualcosa di me
Di me. Sai che mi sono sperso, da quel giorno. In cui mi hai parlato, sulle scale. Di lui, di te.
Io ti penso sempre sai, ti penso
Ma non più te
Una rotonda sul mare
Fuggire, rinascere; e altre cento cose che non so fare.
Il nostro disco che suona
Ho visto la tua amica la settimana scorsa. Che sa di noi?
Vedo gli amici ballare
Ordino troppi cocktail; tutti con troppo ghiaccio.
Ma tu non sei qui con me
Dei tuoi occhi ricorderò quando si infiammavano per ragioni impreviste e volgari. La luce impossibile. I canti tutti per me.
– Walter Farnetti –